ENERGYMAIS = COMBUSTORE DI SCARTI DI CEREALI NEI CENTRI DI ESSICCAZIONE

Ing. Roberto Gaietta, CO.M.I.GE. s.r.l.- PAVIA - comige@comige.it - www.comige.it - www.energymais.info

Negli impianti "ENERGYMAIS" installati presso il centro di essiccazione CONSORZIO CEREALICOLTORI DEL BASSO PAVESE di BELGIOIOSO (PAVIA), abbiamo eseguito vari test di combustione, ed abbiamo bruciato finora: granella di MAIS e di ORZO, PELLET di legno, GUSCI DI NOCE.

Superati quindi i non pochi problemi tecnici, costituiti soprattutto dai residui della combustione (in particolare quantità e conformazione delle ceneri) è evidente che il fattore fondamentale di successo del sistema è il costo della biomassa che viene bruciata, oltre al fatto che il costo può variare di molto nel tempo.

Nella scelta dovremo anche tenere presenti i risvolti etici, nel senso che è assurdo bruciare dei cereali destinati all'alimentazione, quando ci sono popolazioni che non hanno di che sfamarsi.

Diverso il discorso per gli scarti di produzione o i sottoprodotti delle lavorazioni, come ad esempio:

LAVORAZIONE SCARTO O SOTTOPRODOTTO
Industria del legno Segatura
Coltivazione dei cereali Cereali di scarto (micotossine)
Essicazione dei cereali Chicchi rotti, polveri, gusci, scarti dai pulitori
Mulini cereali Farine di scarto
Lavorazione del riso Lolla, pula, polveri e scarti dai pulitori
Produzione di sementi Surplus di sementi - tutoli - cartocci

e così via... Poiché in molte attività si producono dei sottoprodotti o scarti di produzione che provocano un costo di smaltimento, sarà interessante, e soprattutto conveniente, individuare questi scarti che a costo praticamente zero, o anche risparmiando sui costi di smaltimento, possono essere riutilizzati come combustibile alternativo.

Ultimo non trascurabile problema la cosiddetta "filiera corta": è assurdo importare i gusci di noce dall'India, o l'olio di palma dal Brasile o dall'Africa, per bruciarli in Italia: il beneficio del basso prezzo viene vanificato dai costi di trasporto.

Cerchiamo invece di utilizzare scarti di biomasse di produzione locale, il più vicino possibile all'impianto di combustione, in modo da risparmiare anche sui costi di trasporto, senza dimenticare che è opportuno privilegiare le economie locali piuttosto che quelle di paesi lontani.

Un esempio : GLI SCARTI DI CEREALI

Nei CENTRI DI RACCOLTA ED ESSICCAZIONE DEI CEREALI viene essiccata una grande quantità di MAIS, ORZO, GRANO, RISO, GIRASOLE, ecc. Durante l'essiccazione, il cereale viene passato nei pulitori, dove viene separata la granella intera dai cosiddetti scarti, costituiti da granella spezzata, pezzetti di tutolo, foglioline, paglie, impurità varie, lolla, pula, ecc.

Questi scarti, che hanno un valore commerciale molto basso o anche nullo, e anzi spesso possono causare un costo per lo smaltimento, possono rappresentare anche il 3% del prodotto essiccato.

Però possiedono ancora un Potere Calorifico non trascurabile, che può essere valutato mediamente sul 50% del P.C. del cereale di partenza, quindi tra 2.000 e 3.500 kCal/kg a costo zero, quindi molto interessante ai fini della combustione.

L'utilizzo di questi scarti come combustibile per il processo di essiccazione porterà a:

  • Risparmiare sul costo del combustibile tradizionale (fino al 100% !!!)
  • Azzerare i costi di smaltimento degli scarti (vengono ridotti al 2% di ceneri !!!)
  • Contribuire alla riduzione del consumo di combustibili tradizionali (programma EU 20-20-20)
  • Contribuire alla riduzione delle emissioni della CO2 (Kioto)
  • Contribuire alla soluzione dei problemi di smaltimento dei rifiuti.